In data 6 gennaio 2020 ICOM e ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, condannando ogni atto deliberato di danneggiamento del patrimonio culturale mondiale. Vi riportiamo la dichiarazione integrale:
Dall’inizio del millennio, il patrimonio culturale è divenuto sempre più un bersaglio durante conflitti armati e sommosse politiche .
È stato depredato o deliberatamente distrutto per finanziare la guerra o per colpire l’identità e la fiducia degli avversari. Questo ha riguardato i musei e i siti culturali di diverse nazioni del mondo.
ICOM e ICOMOS, come rappresentanti della comunità culturale del mondo, sono molto preoccupati da questa evoluzione, pensando in particolare ai recenti eventi. ICOM e ICOMOS ricordano tutte le parti interessate della Convenzione dell’Aia del 1954 per la Protezione dei Beni Culturali nel Caso di Conflitto Armato.
Qui, gli Stati parti concordano che “Un danno ai beni culturali di qualsiasi popolo significa un danno al patrimonio culturale di tutta l’umanità, dal momento che tutte le persone contribuiscono alla cultura del mondo“. Gli Stati Uniti hanno firmato la Convenzione dell’Aia nel 2009, l’Iran nel 1959.
Entrambi i paesi sono anche Stati parti della Convenzione del Patrimonio Mondiale del 1972, che gli Stati Uniti d’America sono stati i primi a ratificare nel 1973 e di cui hanno svolto un ruolo chiave nella promozione. L’Iran ospita 24 siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO di grande importanza culturale e naturale – non solo per gli iraniani, ma per l’umanità intera e la sua memoria collettiva.
Inoltre, nel 2017, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la Risoluzione 2347, che afferma come “dirigere attacchi illeciti contro siti e edifici dedicati a religione, istruzione, arte, scienza o scopi di beneficenza o monumenti storici può costituire, in determinate circostanze e in base al diritto internazionale, un crimine di guerra e che i responsabili di tali attacchi devono essere assicurati alla giustizia”
ICOM e ICOMOS condannano congiuntamente e fortemente qualsiasi distruzione intenzionale del patrimonio culturale. Chiediamo a tutte le parti di rispettare gli accordi internazionali che regolano i conflitti armati e di proteggere il patrimonio culturale mondiale ovunque si trovi, indipendentemente dalle credenze religiose o dalle intenzioni politiche.