ICOM Italia sull’Avviso Pubblico del Comune di Soriano Calabro per l’individuazione del direttore del Polo Museale

La pubblicazione dell’Avviso Pubblico per l’individuazione del direttore del Polo Museale del Comune di Soriano Calabro ha suscitato una serie di reazioni critiche, riaprendo l’annoso dibattito sull’impiego e il reclutamento dei professionisti museali, le competenze richieste e la giusta remunerazione. Su queste problematiche ICOM Italia si è espressa più volte, intervenendo in merito a specifici bandi, riaffermando quanto proposto dalla Carta delle professioni museali del 2015 e lanciando una Raccomandazione agli amministratori pubblici e agli enti responsabili dei musei in merito al lavoro sottopagato e all’uso distorto del volontariato.

L’analisi di questo specifico caso, al di là delle paradossali incongruenze rilevate da tutti, a partire dal compenso irrisorio, ripropone tuttavia una serie di problemi concreti di gestione e sostenibilità economica da parte di comuni di piccole dimensioni che non si possono ignorare, e sui quali bisogna riflettere per proporre soluzioni realistiche, che da una parte tengano conto delle disponibilità finanziarie dell’amministrazione comunale, dall’altra valutino le potenzialità di sviluppo del museo, piccolo o grande che sia, ove fosse affidato a professionisti qualificati e correttamente remunerati, e la sua capacità di svolgere un’azione culturale e sociale (anche sussidiaria rispetto ad altri settori dell’amministrazione) a favore dei cittadini e del territorio più ampio in cui si iscrive.

Ritornando al caso di Soriano certamente va valutata in modo positivo la decisione dell’Amministrazione di dotare il proprio museo civico di una figura di direttore, condizione ormai essenziale per poter accreditare il museo nel Sistema museale nazionale e in linea con la Carta delle Professioni museali di Icom Italia. Si può comprendere anche la decisione di limitare l’impegno del direttore a due sole giornate la settimana, in modo analogo a quanto avviene per i segretari comunali che, per i comuni al di sotto di una determinata taglia, operano a scavalco di più amministrazioni.

Il problema, dal nostro punto di vista, è che in questo caso non si prefigura un unico incarico professionale ripartito su più musei di diversa ubicazione territoriale e proprietà, come avviene anche per alcune reti museali, affidando quindi al direttore, in una logica complessiva “di sistema”, il coordinamento e la cura di un insieme di istituti con funzioni analoghe e l’attuazione di servizi e progetti culturali condivisi, ma si tratta di un semplice incarico part time.

Ora noi sappiamo che l’esternalizzazione dei servizi o la frammentazione dei rapporti di lavoro impediscono la costruzione di un percorso strutturato ed efficace nello svolgimento delle funzioni fondamentali di un museo ed espongono al rischio di una permanente precarietà degli affidamenti, con la conseguente perdita di conoscenze ed esperienze specifiche acquisite.

La storia, l’identità e l’autorappresentazione che i musei producono nei confronti delle loro comunità –  sulle quali vanno definiti gli obiettivi strategici e le politiche culturali e di sviluppo – non possono essere esposti alla frammentarietà contrattuale. In particolare, proprio alla figura del direttore, come è richiesto anche nell’Avviso pubblico, si chiede di produrre visioni e progetti capaci di integrare la funzione collettiva del museo e di promuovere anche una dimensione economica da svilupparsi nelle plurime relazioni con gli stakeholder.

Pertanto ICOM Italia raccomanda all’Amministrazione comunale di Soriano:

  • di adeguare il compenso per il contratto previsto nell’Avviso pubblico, seppur ancora ridotto a due giorni alla settimana, a standard economici compatibili con le funzioni e i requisiti richiesti per una figura di direttore;
  • di attivare progetti che possano essere sostenuti dalla Regione con fondi ordinari e straordinari; di studiare forme di partecipazione e di sostegno finanziario anche da parte di privati (individui, associazioni, imprese) attraverso l’offerta di servizi particolari da collegare alla presenza di professionisti preparati , o il ricorso a meccanismi di defiscalizzazione (Art Bonus);
  • di  promuovere, di concerto e con l’auspicato sostegno della Regione Calabria, un percorso volto a individuare possibili forme di gestione in rete con altri musei del territorio limitrofo o dotati di collezioni di analoga tipologia, anche afferenti a diverse amministrazioni, soggetti privati e associazioni no profit.

L’esempio di un recente bando della Regione Marche che prevede l’individuazione e il finanziamento di un “direttore di rete” può costituire, a nostro avviso, un riferimento da promuovere in diversi contesti del Paese e, come ci auguriamo, anche in Calabria.