L’intervista al Presidente sulla partecipazione di ICOM Italia alla XXIII Borsa Mediterranea del Turismo di Paestum

Riportiamo l’intervista che il presidente di ICOM Italia, Adele Maresca Compagna, ha rilasciato alla rivista Archeo – Attualità del Passato nel numero di settembre 2020. L’intervista è in previsione della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo di Paestum (BMTA), a margine di cui ICOM Italia ha organizzato il convegno Musei e parchi archeologici, nuove prospettive di partenariato pubblico-privato: responsabilità, professionalità, competenze e l’Assemblea Ordinaria annuale dei Soci, rispettivamente il 21 e 22 novembre 2020.


TUTELA E VALORIZZAZIONE: UN IMPEGNO SENZA FRONTIERE

Il ricco programma della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum comprende le Assemblee Annuali 2020 dei Soci di ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) Italia (21 novembre) e di ICOM (International Council of Museums) Italia (22 novembre). Per l’occasione, ne abbiamo incontrato i Presidenti, Maurizio di Stefano (ICOMOS) e Adele Maresca Compagna (ICOM).

Presidente Maresca Compagna, quali sono il senso e il segnale della presenza di ICOM Italia a Paestum?

Abbiamo accettato con entusiasmo l’invito, perché riteniamo che la Borsa costituisca un’occasione importante di informazione e di scambio sulle potenzialità di sviluppo dei musei e siti archeologici dell’area mediterranea, nonché una sede di dibattito su nuovi strumenti utili per migliorare l’attrattività dei siti e la partecipazione dei cittadini italiani e del mondo alla loro conoscenza e interpretazione.


Qual è l’impegno internazionale di ICOM per l’archeologia?

L’ICOM (International Council of Museums) è la più grande organizzazione mondiale dei musei, creata nel secondo dopoguerra per ricostruire non solo le ferite materiali, ma anche le lacerazioni politiche e le disuguaglianze culturali e umane, che purtroppo persistono ancora oggi. Lo testimoniano il suo impegno, al fianco e in collaborazione con l’UNESCO e altre organizzazioni internazionali, per combattere il traffico illecito di beni culturali e la tutela del patrimonio identitario dei popoli, molti dei quali ancora dilaniati da guerre, rivoluzioni interne e distruzioni naturali. Gran parte di questo patrimonio, come ben sappiamo, è di natura etnografica e archeologica. La nostra organizzazione, autonoma rispetto ai governi, rappresenta istituzioni e professionisti museali che lavorano in istituzioni di differente proprietà, organizzazione e tipologia, dall’etnografia alle scienze naturali, dalla storia dell’arte all’archeologia, alla storia. L’attenzione è focalizzata soprattutto su ciò che li accomuna sul piano istituzionale, organizzativo, programmatico, e quindi le visioni generali, le politiche di documentazione, comunicazione, mediazione ed educazione, le relazioni con le autorità di governo, con le istituzioni culturali e gli altri soggetti del territorio, con i pubblici e le comunità. Tuttavia, alcuni Comitati internazionali, tra i quali quello dei Musei di archeologia e di Storia (ICMAH), favoriscono il confronto museologico fra specialisti delle rispettive materie.


Sebbene la platea dei musei e dei professionisti museali di ICOM sia molto ampia, ci sembra che negli ultimi anni il Comitato italiano di ICOM abbia dedicato maggiore attenzione ai musei archeologici…

Questo è vero, nel maggio 2017 abbiamo organizzato a Napoli, in collaborazione con il Museo Archeologico e altri musei statali, il Convegno “Musei archeologici e paesaggi culturali”, che riprendeva la riflessione sui rapporti tra musei-territorio-patrimonio diffuso portata avanti dall’Italia nella Conferenza generale di ICOM a Milano nel 2016 e declinava in più sessioni le problematiche legate alla ricerca, documentazione e gestione dei depositi, alla comunicazione, alle forme di gestione di musei e parchi archeologici, alle professionalità. Nel 2018, a Matera, in una giornata di studi internazionale si è ripreso il tema dei depositi, che non riguarda solo i beni archeologici, ma che assume per essi particolare importanza ed è scaturita una proposta di Risoluzione internazionale che, con il concorso di altri Comitati nazionali e internazionali, è stata poi approvata da ICOM nell’Assemblea generale di Kyoto 2019.


Che cosa avete programmato in occasione della BMTA?

Oltre all’Assemblea annuale dei soci, terremo il convegno “Musei e parchi archeologici, nuove prospettive di partenariato pubblico-privato: responsabilità, professionalità, competenze”. Alla luce della crisi nei musei per la pandemia, è opportuno ripensare le collaborazioni tra gli enti pubblici e i privati, che interagiscono a diverso titolo con le istituzioni museali, ICOM Italia discuterà delle numerose esperienze degli ultimi decenni e delle prospettive future (anche in considerazione delle riforme del Terzo settore e del Codice degli appalti).