ICOM Italia fa propria la Dichiarazione di ICOM International che raccoglie lo stato di profondo sconforto e indignazione dei colleghi americani di fronte all’assassinio di George Floyd e il richiamo a un rinnovato impegno dei musei per combattere le disuguaglianze e le discriminazioni razziali o su qualsiasi base esse si manifestino.
Il nostro Comitato crede fermamente nel ruolo attivo che i Musei e i professionisti museali possono svolgere per rimuovere i pregiudizi e affermare i diritti di tutti all’uguaglianza di trattamento e all’accesso alla cultura, come ha confermato nelle iniziative svolte nella Giornata internazionale dei musei.
ARTICOLO DI ICOM INTERNATIONAL
Traduzione a cura di ICOM Italia
L’assassinio insensato di George Floyd, l’ultimo di una lista straziante, ci ricorda che c’è una lunga strada per raggiungere l’uguaglianza razziale – e il momento di agire è adesso.
I musei non sono neutrali. Non sono separati dal loro contesto sociale, dalle strutture di potere e dalle lotte delle loro comunità. E quando sembra che siano separati, questa è una scelta – la scelta sbagliata. Come istituzioni di grande fiducia nelle nostre società, i musei hanno la responsabilità e il dovere di combattere l’ingiustizia razziale e il anti-black racism a tutti i livelli, dalle storie che raccontano alla diversità del loro personale.
Dietro ogni museo ci sono persone. Ognuno di noi deve scegliere di ritenersi responsabile dei propri pregiudizi e rendersi conto dei propri privilegi. Dobbiamo scegliere di affrontare il razzismo nei nostri ambienti ed essere aperti per imparare a migliorare noi stessi. Dobbiamo scegliere di amplificare le voci e le conquiste delle Black communities in tutto il mondo.
Solo due settimane fa, migliaia di musei in tutto il mondo si sono riuniti per celebrare la Giornata internazionale dei musei 2020 sotto il tema di “Musei per l’uguaglianza: diversità e inclusione”. Esortiamo tutti i musei a unirsi a noi per mantenere lo slancio.
DICHIARAZIONE DI LONNIE G. BUNCH, SEGRETARIO DELLO SMITHSONIAN E PRESIDENTE DI ICOM USA
Come molti cittadini degli Stati Uniti d’America, vedere i molteplici episodi di violenza mortale contro i neri che si svolgono davanti ai nostri occhi ci ha fatto sentire demoralizzati e turbati, sconvolti e arrabbiati. Non solo siamo stati costretti ad affrontare l’impatto di una pandemia globale, ma anche a confrontarci con la realtà che, nonostante i risultati raggiunti negli ultimi cinquant’anni, siamo ancora una nazione colpita dalla disuguaglianza e dalla divisione razziale. Lo stato della nostra democrazia appare fragile e precario.
Ancora una volta facciamo fatica a dare un senso a ciò che un senso non ha. Ancora una volta testimoniamo la storia travagliata della violenza razziale nel nostro paese, da Freddie Gray ed Eric Garner a Sandra Bland e Trayvon Martin. Ancora una volta cerchiamo di farcela nel miglior modo possibile, sia che soffriamo in silenzio, sia che partecipiamo alle proteste o che siamo coinvolti in conversazioni che evocano tutte le nostre emozioni. Ancora una volta proviamo a spiegare ai nostri figli ciò che non può essere spiegato. Ancora una volta preghiamo per la giustizia e preghiamo per la pace. Ancora una volta.
Esprimiamo la nostra più profonda simpatia per le famiglie e le comunità di George Floyd, Ahmaud Arbery, Breonna Taylor, Tony McDade e alle tante troppe altre persone che prima di loro sono state uccise sena motivo a causa di violenze ingiustificate. Speriamo che il loro dolore e la loro pena costringano l’America a confrontarsi con il suo tormentato passato razziale e che questo momento dia l’impulso alla nostra nazione per affrontare seriamente il razzismo e le disuguaglianze sociali.
Sebbene si tratterà di un compito monumentale, il passato è pieno di esempi di persone comuni che lavorano insieme per superare sfide apparentemente insormontabili. La storia è una guida per un futuro migliore e dimostra che possiamo diventare una società migliore, ma solo se la rivendichiamo collettivamente, gli uni agli altri e nei confronti delle istituzioni responsabili dell’amministrazione della giustizia.
Frederick Douglass disse notoriamente: “Coloro che professano di favorire la libertà e tuttavia deprecano l’agitazione, sono persone che vogliono coltivare senza arare il terreno… La lotta può essere morale, o può essere fisica, o può essere entrambe le cose. Ma deve essere una lotta. “
In questo momento cruciale in cui gli occhi della nazione e del mondo sono puntati su Minneapolis, ci uniremo alla lotta per cercare giustizia e uguaglianza? Risponderemo al richiamo di figure coraggiose nel corso della storia che si sono pronunciate contro la schiavitù, hanno marciato per il diritto di voto e si sono pronunciate per l’uguaglianza di base? Sfideremo la nazione a essere all’altezza dei suoi ideali fondatori? Nel ricordo di quelli presi da noi e per il bene del Paese, spero che lo facciamo.