Osservazioni ai documenti del Piano Nazionale di Digitalizzazione (PND) del patrimonio culturale

Premessa

L’Istituto Centrale per la Digitalizzazione ha messo in consultazione dal 18 maggio al 15 giugno 2022 la bozza del Piano Nazionale della Digitalizzazione (PND). 

Il PND si presenta come un documento fondamentale per guidare le attività e i processi di digitalizzazione delle istituzioni culturali finanziati con i fondi del PNNR. Il metodo di lavoro e le attività partecipative attivate prima della sua pubblicazione, in modo particolare la fase di consultazione pubblica, si presentano come modalità innovative da apprezzare e da cui partire per gli aggiornamenti futuri.

ICOM Italia, insieme ad ANAI, AIB e AIUCD, è stata invitata dalla Direttrice dell’Istituto Laura Moro a esprimersi sui documenti prodotti, sulla base delle rispettive competenze e della capacità di intercettare e dar voce alle esigenze e aspettative di istituzioni professionisti del mondo delle biblioteche, degli archivi, dei musei, delle università. Le associazioni hanno anche organizzato il 30 maggio 2022 un incontro online aperto a tutti in cui l’Arch. Moro stessa ha presentato i documenti in consultazione. 

I commenti di ICOM Italia al PND | Scarica il PDF

ICOM Italia sostiene il lavoro svolto dall’Istituto Centrale per la Digitalizzazione e riconosce che si tratta di un grande sforzo di sintesi rispetto ad un argomento vasto, multidisciplinare e ricco di temi e sottotemi specifici. Si apprezza anche il taglio interdisciplinare e la non settorializzazione dei temi che vengono affrontati in un’ottica ampia MAB, anche se il dominio museale risulta quello meno affrontato e ci si concentra principalmente sul patrimonio archivistico e bibliotecario.

Per i Musei la digitalizzazione in tutte le sue declinazioni, forme e livelli è ormai imprescindibile per questo motivo avere delle linee guida di indirizzo che supportino le istituzioni nella progettazione, realizzazione e valorizzazione dei contenuti digitali è fondamentale anche in un’ottica di sostenibilità di progetti, applicazioni e prodotti.

Il documento di commento inviato all’Istituto Centrale per la Digitalizzazione è articolato in due parti: la prima di carattere generale dove sono indicati gli aspetti a nostro avviso di maggior rilievo su cui intervenire nei futuri aggiornamenti del PND e una seconda parte dove sono presenti osservazioni, spunti e suggerimenti sui singoli documenti oggetto della consultazione. 

In modo particolare si sottolineano alcuni temi per ICOM Italia di grande rilievo e su cui si suggeriscono integrazioni e miglioramenti futuri come gli aspetti che riguardano l’accessibilità e l’inclusione del digitale, l’importanza di rivolgersi a tutte le tipologie di istituti culturali (pubblici e privati), una maggiore attenzione alla digitalizzazione del dominio museale.

Per quanto riguarda le competenze del digitale come proposto dal Quaderno per la riforma n. 2 di ICOM del novembre 2017 – Professionalità e funzioni del museo alla luce della riforma dei musei statali – si riterrebbe utile all’interno dei processi e progetti di digitalizzazione la presenza di una figura di responsabile dei progetti digitali o digital strategy manager. Una professionalità che potrebbe racchiudere in sé le competenze legate agli aspetti del digitale e che potrebbe occuparsi di progettare, supportare e coordinare gli aspetti digitali legati alla gestione, conservazione, comunicazione e accessibilità del museo. Si potrebbe inoltre prevedere, in modo particolare per la progettazione e il coordinamento, che in assenza di alcune figure del team di progetto queste potrebbero essere condivise con altri istituti afferenti al Sistema Museale Nazionale in un’ottica di rete.

Inoltre riguardo alle importanti opportunità museologiche e strategiche dell’Open Access ICOM Italia ha espresso la posizione favorevole in modo molto chiaro attraverso pubblicazioni, interrogazioni parlamentari e convegni internazionali, rileviamo che all’interno del PND non esiste l’opportunità dell’OA per i musei statali limitando in questo modo l’accessibilità e visibilità internazionale del patrimonio culturale italiano. Come ICOM Italia apprezziamo il tentativo di mettere condizioni uguali per tutti i ministeri e il grande sforzo per quello che riguarda l’uso editoriale che è un grande incoraggiamento per la ricerca. Si suggerisce di trovare una soluzione che permetta ai direttori un margine di discrezionalità. 

Di seguito una sintesi degli elementi segnalati da ICOM Italia:

Livello di approfondimento tecnico nella trattazione dei diversi temi
Rimane difficile capire il target a cui i documenti si rivolgono.

Descrizione dei processi
Questo aspetto dovrebbe essere curato maggiormente, mentre nel documento si dà maggior rilievo alle tecniche e agli strumenti. 

Patrimonio culturale di riferimento
Il Piano non pone eguale attenzione a tutte le tipologie di beni. 

Cloud, conservazione dei files, sostenibilità digitale
Questi temi vengono trattati sommariamente e richiederebbero maggiori approfondimenti.

Visione internazionale del patrimonio
Manca all’interno di tutto il Piano un riferimento ad una visione e ad un confronto internazionale.

Istituti e luoghi della cultura
Manca nel documento una chiara identificazione e inquadramento generale degli istituti e luoghi della cultura. 

Strategie e modalità di monitoraggio e Trasparenza
Nei documenti non vengono indicate quali saranno le strategie di monitoraggio dei progetti di digitalizzazione, se ci saranno degli indicatori ed eventualmente indicare quali sono.

Recupero dei contenuti digitali provenienti da progetti di digitalizzazione pregressi
Mancano all’interno del Piano riferimenti puntuali alle modalità di recupero dei dati provenienti da attività di digitalizzazione pregressa. 

Professionisti e formazione
Nel Piano, pur indicando le diverse figure e i ruoli necessari per le attività di digitalizzazione e di gestione dei dati in realtà si parla poco di competenze, forse sarebbe utile dedicare un capitolo a parte su ruoli, persone, competenze.

Riuso, accessibilità e Open Access
Nei diversi documenti che compongono il piano sono presenti in modo chiaro i vantaggi dell’Open Access per il patrimonio culturale, l’indicazione di un ricorso esclusivo alla licenza “MIC STANDARD NC BY” contraddice di fatto quello che è scritto più volte nel Piano. 

Digital Library nazionale e le altre piattaforme di contenuti digitali
Nei documenti, oltre a non essere, almeno accennato, il funzionamento della Digital Library nazionale, non viene illustrata la relazione e il ruolo che ci potrà essere tra questa e gli archivi locali e in quali modalità interagiranno.

Open source e open format
Si segnala inoltre che nei documenti non si parla di Open source e di open format, elementi che andrebbero rilevati e integrati in un’ottica di anche di sostenibilità e trasparenza.

Il documento è stato redatto da Anna Maria Marras, Sarah Dominique Orlandi con contributi di Adele Compagna Maresca e Paolo Clini. Si ringraziano per le valutazioni e suggerimenti forniti Giuliana Ericani, Roberto Ferrari, gruppo Digital Cultural Heritage.

Il documento congiunto di commento al PND redatto dalle associazioni AIB, ANAI, ICOM (MAB) e AIUCD | Scarica il PDF

L’analisi del Piano è stata anche una proficua e costruttiva occasione di confronto per le quattro associazioni che apprezzano il grande lavoro di sintesi, il taglio interdisciplinare e la non settorializzazione dei temi che vengono affrontati in ottica MAB allargata

Le associazioni, oltre ad avere inviato singolarmente all’Istituto Centrale per la Digitalizzazione i propri commenti al Piano (si vedano i link riportati in fondo), hanno elaborato, con spirito di collaborazione e di condivisione dei diversi domini di competenze, un documento comune in cui sono stati evidenziati elementi e tematiche di particolare rilievo riguardo la digitalizzazione del patrimonio culturale.

I temi che si sono messi in evidenza sono i seguenti:

  • Professionisti e formazione
  • Strategie e modalità di monitoraggio e trasparenza
  •  Il ruolo degli istituti non statali ed esterni al MiC
  • Stato dell’arte, pregresso e corrente
  • Infrastruttura/e, cloud e interoperabilità 
  • Conservazione digitale e accessibilità a lungo termine
  • Accessibilità
  • Licenze e termini d’uso
  • Sistema di certificazione dell’identità digitale dei beni culturali 
  • Scansione
  • Standard e formati
  • Metadati

 

Osservazioni al PND di AIB
https://www.aib.it/attivita/comunicati/2022/99747-osservazioni-pnd-0622/

Osservazioni al PND di ANAI
http://www.anai.org/anai-cms/cms.view?munu_str=0&numDoc=1801