Alberto Garlandini | Presidente ICOM International [minuto 0:00]
Il presidente ICOM International Alberto Garlandini ha illustrato il quadro internazionale soffermandosi in modo particolare su due aspetti: le attività svolte da ICOM International a supporto dei soci e della comunità professionale durante questo periodo di emergenza sanitaria ed economica; come ICOM International ha affrontato la crisi della governance vissuta nel giugno 2020.
Le difficoltà da affrontare in ambito museale riguardano in particolare le modalità di riapertura dei luoghi della cultura, è infatti fondamentale riuscire a garantire il benessere e la sicurezza del personale e del pubblico. Il rischio che gli effetti del lockdown possano incidere sul rapporto tra musei e comunità, e che la crisi economica possa compromettere la capacità dei musei di garantire il servizio del personale e attività di qualità, è reale.
A fronte di nuove necessità ICOM è riuscita ad innovarsi e a creare nuove soluzioni e nuovi linguaggi.
Alcune delle attività svolte negli ultimi mesi, e tutt’ora in corso:
- Conferenze virtuali, webinar, training online, iniziative di sostegno;
- Indagini globali atte a far emergere le necessità e le difficoltà dei musei;
- ICOM si batte a livello nazionale e internazionale affinché siano garantiti opportuni sostegni pubblici a favore delle realtà museali, e coordina iniziative di advocacy affinché i musei rimangano nelle agende dei policy makers e nei programmi di attività. Esempi in tal senso sono la partecipazione del presidente Alberto Garlandini alla riunione dei ministri della cultura dei paesi del G20 (31 ottobre 2020), all’high level round table organizzata dall’UNESCO, eventi organizzati dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
ICOM si trova ad affrontare nuove sfide, riassumibili in quattro parole chiave: innovazione, partecipazione, comunicazione, trasparenza.
A seguito della transizione in atto in ICOM, volta a soddisfare le esigenze e le aspettative dei soci e della comunità internazionale, l’Executive council ha affrontato una riforma della governance i cui obiettivi principali sono il miglioramento della comunicazione interna e dei processi decisionali, nonché dei metodi di lavoro.
Dalla general assembly e advisory council (luglio 2020, tenutasi online) sono emerse:
- La necessità di maggiore trasparenza.
Risulta estremamente indifferibile la pubblicazione dei verbali del comitato esecutivo, che saranno caricati nel member space, ovvero un hub di comunicazione interna, in cui vengono pubblicati tutti i documenti fondamentali delle attività di ICOM;
- La necessità di un miglioramento della comunicazione.
È stata promossa e ristrutturata la newsletter mensile dedicata ai soci, rendendola più immediata ed efficace. Per un pubblico più vasto è stata creata una newsletter bimestrale. Il sito ufficiale ICOM e il member space sono stati ristrutturati, l’obiettivo è rendere entrambe le piattaforme estremamente intuitive e funzionali. Comunicazione e trasparenza vanno di pari passo, infatti, sono state rese pubbliche le registrazioni della general assembly di luglio e i verbali;
- L’esigenza per i membri dell’executive board di un’internal review, una vera e propria autoanalisi tutt’ora in itinere, anch’essa pubblicata integralmente. I punti affrontati sono i più vari, tra cui uno dei quali è la realizzazione di un codice di condotta all’interno dell’executive board, il quale è stato discusso con gli standing committees e sarà inoltrato a gennaio 2021 agli international e natational committees;
- La necessità di trasparenza e chiarezza nelle procedure di nomina dei membri delle standing committees.
È fondamentale un ripensamento di tale procedura, che deve tener conto e preservare le diversità e di un ricambio dei partecipanti;
- A seguito della general assembly di Kyoto è stata posposta la decisione sulla nuova definizione di museo. Il tema, molto caldo, è stato tra i motivi scatenanti della crisi di giugno e per tale motivo ad agosto 2020 l’executive board ha incontrato i membri dell’MDPP (standing committee on Museum Definitition, Prospects and Potentials). Da tale incontro è emersa l’esigenza di adottare nuovo spirito e una nuova metodologia in modo da trovare un common ground, per questo motivo è stato deciso di nominare due co-presidenti. Si tratta di una vera e propria sfida, che mira a coinvolgere l’intera comunità ICOM in vista della general assembly di Praga nel 2022;
- La prossima general assembly, che si terrà a Praga nel 2022, sarà totalmente nuova e si terrà in modalità ibrida;
- È stata organizzata una riunione straordinaria dell’advisory council a gennaio 2021.
Sebbene la comunità museale stia attualmente affrontando un periodo di crisi, le difficoltà ci hanno permesso di scendere in campo con tecnologie finora poco sfruttate, accorciando le distanze e creando scambi proficui di sapere. Oggi più che mai è forte il bisogno di diffondere la museologia italiana nel mondo, per questo è estremamente importante non fare un passo indietro e partecipare alle attività internazionali di ICOM. È tempo di ricordare i motivi per cui ICOM è stata fondata, è tempo di far emergere la funzione sociale dei musei ancora più necessaria in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo.
Adele Maresca Compagna | Presidente ICOM Italia [minuto 19:58]
La chiusura al pubblico dei musei, intervallata da soli tre mesi di apertura, e i mancati introiti della bigliettazione hanno messo a rischio la sostenibilità economica di molte realtà museali. Un gran numero di professionisti, non incardinati stabilmente in strutture pubbliche, hanno vissuto annullamenti di contratti e consulenze, riduzione di ore di lavoro, sono pochi e rari i casi in cui sono stati compensati da ammortizzatori sociali. Il blocco del turismo internazionale ha svuotato le città d’arte e annullato l’indotto che ruota attorno agli attrattori culturali e al patrimonio diffuso, dalle visite guidate, agli eventi, la ristorazione, il commercio e l’artigianato. A queste criticità i musei hanno reagito attivando sistemi alternativi per raggiungere il proprio pubblico e far sentire il loro ruolo sociale, si è fatto grande ricorso al digitale fenomeno positivo degli ultimi mesi assieme allo smart-working.
La crisi ha evidenziato particolari esigenze di rinnovamento:
- La necessità di una riflessione interna ai musei sulla missione che sono chiamati a svolgere, anche alla luce del mutato contesto ambientale e sociale;
- La necessità di una riorganizzazione del lavoro in site, off site e online, analizzando le competenze disponibili e quelle necessarie da acquisire attraverso una formazione ad hoc come: riconversione di funzioni; assunzioni o collaborazioni esterne di nuove figure soprattutto nell’ambito delle nuove tecnologie, della comunicazione e del marketing culturale. Occorre investire nel digitale, ma bisogna lavorare nei musei e per i musei in modo da creare le condizioni volte a produrre una strategia web efficace e prodotti di qualità attraverso la disponibilità di professionalità adeguate;
- La necessità di una verifica della sostenibilità economica organizzativa del singolo istituto, la sperimentazione di una collaborazione i privati e lo sviluppo della cooperazione della sussidiarietà tra musei;
- La necessità della ricerca di un’alleanza con le amministrazioni locali, le associazioni del terzo settore, le università e le associazioni culturali e dello spettacolo per rendere i musei luoghi vitali, di condivisione, intrattenimento e discussione.
Negli ultimi mesi ICOM Italia si è occupata di:
- Monitorare le condizioni dei musei e dei professionisti museali e diffondere le loro iniziative e campagne di comunicazione;
- Stesura di una raccomandazione per la tutela e la sicurezza nei musei in emergenza COVID-19, durante il primo lockdown in vista della riapertura;
- Organizzazione di webinar volti ad affrontare problematiche legate all’emergenza COVID-19 e della comunicazione digitale dei musei. Alcuni dei convegni online più importanti tenuti quest’anno: Musei per l’uguaglianza: diversità e inclusione (18 maggio 2020); Nuove prospettive di partenariato pubblico-privato per i musei e i luoghi della cultura: responsabilità, professionalità, competenze (21 novembre 2020);
- Promozione di incontri, attraverso l’azione dei coordinamenti regionali, tra direttori e funzionari di musei anche non iscritti a ICOM al fine di creare coesione e solidarietà all’interno della comunità museale nazionale;
- Funzione di advocacy nei confronti di musei e professionisti museali attraverso una costante sensibilizzazione a livello locale e nazionale e sostegno al patrocinio dei professionisti. ICOM Italia non si è tirata indietro, anche facendo sentire la sua voce in modo critico nei confronti del MiBACT e collaborando con associazioni museali. Nell’ambito dell’advocacy il 10 novembre 2020 si è tenuta un’audizione in parlamento nell’ambito della liberalizzazione e libero riuso delle immagini;
- Collaborazioni istituzionali con: MiBACT, Fondazione Scuola Beni Attività Culturali, ICCROM, ISTAT, Regione Lombardia, università e enti di ricerca;
- Rafforzamento della presenza italiana nei comitati internazionali e nei gruppi di lavoro di ICOM International;
Di particolare rilevanza sono le attività svolte dai comitati regionali, pronti a raccogliere le sollecitazioni degli organi direttivi e a promuovere iniziative autonome e creare sinergie con l’amministrazione pubblica e la collaborazione tra professionisti di diverse competenze e appartenenze. Per ciò che concerne l’attività delle commissioni tematiche, questa appare più disomogenea ed è un obiettivo del 2021 mettere a fuoco le problematiche e individuare una nuova governance. Infine, per affrontare tematiche di particolare importanza il consiglio direttivo ha creato dei gruppi di lavoro investiti di un preciso mandato a tempo.