Tracciamo la Rotta! Orientarsi tra le nuove costellazioni definite dalla pandemia

Il progetto di ricerca di ICOM Italia per orientarsi tra le nuove costellazioni definite dal Covid-19

Tracciamo la rotta!

Navighiamo insieme verso il futuro dei musei.

 Un invito a musei e professionisti della cultura a raccontarsi e condividere l’esperienza della pandemia

Musei, siete interessati a partecipare al progetto?
Contattateci all’indirizzo tracciamolarotta@icom-italia.org

 

 

COMUNICATO STAMPA

Poco meno di un anno fa il Covid-19 faceva il suo prepotente ingresso in Italia e di lì a poco i Musei avrebbero chiuso le proprie porte, trovandosi ad affrontare una situazione emergenziale globale e mettendo in campo energie straordinarie per mantenere il rapporto con il pubblico e portare avanti la propria missione.

Molto è stato sperimentato. Con risultati importanti, ma anche con criticità sostanziali. ICOM Italia è stata sin da subito vicina alla comunità museale italiana, facendo da cassa di risonanza delle tantissime iniziative progettate e realizzate dai Musei e attraverso indagini, consigli pratici, appuntamenti di formazione e confronto.

Oggi quasi in tutta Italia i Musei possono nuovamente accogliere i visitatori, tra mille incertezze e secondo modalità poco comprensibili e scarsamente condivisibili, come la possibilità di aprire solamente nei giorni feriali, nonostante la piena sicurezza degli ambienti e della modalità di fruizione.

Il rischio che si corre ora è quello di immergersi nuovamente a testa bassa nelle pressanti attività quotidiane, senza capitalizzare l’esperienza di questo ultimo anno.

Il progetto di ricerca di ICOM Italia “Tracciamo la rotta!” – realizzato in collaborazione con Centro studi Archeostorie® – vuole stimolare musei e professionisti della cultura a rivolgere uno sguardo profondo e ragionato su sé stessi, facendo luce sugli aspetti positivi e negativi dell’esperienza vissuta, ma soprattutto sulle riflessioni e sulle visioni di futuro che un’analisi onesta e appassionata può e deve far emergere.

Obiettivo del progetto è la condivisione delle esperienze, per l’identificazione di nuove rotte da tracciare insieme per il futuro dei Musei, in termini di strumenti, approcci, innovazione e in generale di un necessario cambio di paradigma. ICOM Italia si occuperà di analizzare i contributi pervenuti e di identificare quegli elementi comuni meritevoli di essere mantenuti e traghettati verso il domani, così come quelle scintille dirompenti e di ispirazione che varrà la pena provare a disseminare e diffondere.

La novità di approccio di “Tracciamo la rotta!” consiste nella richiesta di un contributo di narrazione orale. Ciascun museo, istituzione culturale, professionista e in generale ciascun soggetto preposto alla promozione del patrimonio culturale italiano sarà invitato a contribuire con un mini-podcast attraverso il quale raccontare la propria esperienza in relazione a tre specifici ambiti: l’organizzazione interna, il dialogo con il pubblico e la propria missione. Il mini-podcast dovrà avere un titolo ed essere affiancato da un breve testo analitico – che riporti i punti di attenzione per ciascun ambito, esplosi in pro e contro e riflessioni nate dall’analisi dei pro e dei contro stessi. E’ anche un modo per confrontarsi con uno strumento per molti ancora nuovo e la cui adozione e realizzazione approfondiremo grazie alla partnership con Archeostorie.

Una grande sfida, che offre a tutti noi la possibilità di realizzare un debriefing ragionato su noi stessi e di imparare dall’esperienza altrui, mettendo a frutto un’esperienza collettiva stra-ordinaria, in maniera programmatica e strategica, ma anche empatica, sostenendo così anche il superamento sano di un trauma condiviso.

Sul sito di ICOM Italia si trovano maggiori informazioni su come partecipare, linee guida ed esempi di contributi già realizzati, tra cui quelli di ICOM Italia e di Archeostorie.

Il progetto vede la luce anche grazie al supporto di alcuni pionieri!

C’è chi ha già realizzato il proprio contributo, come la casa-museo Boschi Di Stefano di Milano, nella figura della sua Direttrice, Maria Fratelli, altri hanno voluto condividere con noi le loro prime riflessioni in vista poi del racconto completo che realizzeranno con la collaborazione di tutto lo staff, come il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, altri ancora hanno voluto dichiarare la propria adesione e presto invieranno le loro narrazioni, come il Museo Archeologico Antonino Salinas di Palermo, ma anche a soggetti che si occupano di cultura digitale, come MEET – Digital Cultural Center, il centro di cultura digitale di Milano nato con il supporto di Fondazione Cariplo, l’agenzia stampa di settore, AgCult, liberi professionisti e realtà di promozione culturale.


 

DICONO DEL PROGETTO

Come musei ci sentiamo soprattutto luoghi e quindi fortemente presenti sul territorio, molto reali: siamo piazze, posti di incontro e abbiamo delle cose che conservano le tracce del passaggio di chi ci ha preceduti su questa terra – fosse anche solo in questa città non è poca cosa- e allora anche in momenti terribili abbiamo voluto essere operativi, per essere avvertiti come presenza. Ci siamo resi conto che potevamo cambiare alcuni paradigmi che erano diventati veramente ossessivi: la frenesia dei numeri a discapito della registrazione della soddisfazione del visitatore, la necessità di dimostrare di avere tanto pubblico e riconoscimenti statistici immediati, rispetto all’evidenza di altri parametri di qualità: la capacità di costruire veramente archivi di conoscenza ed esperienza, la necessità di essere solidali e di condividere la cultura quale ausilio di salvezza luce, corda zattera, quello che poteva aiutare a non affogare nella solitudine e nella disperazione

Maria Fratelli, Direttrice di Casa Boschi di Stefano (Milano)

 

Era nei retropensieri di molti di noi: resilienza, post – normal, cambio di paradigma, … su quali aspetti del nostro operare questo periodo di severa pandemia avrebbe impattato? Non solo, quale valutazione sul fatto che Covid-19 sarebbe diventato solo un brutto ricordo o, piuttosto, che la sua influenza non avrebbe riverberato a lungo con impatti sulla logistica globale e sui nostri comportamenti personali? Dal momento che il nostro lavorare è oramai necessariamente impostato secondo una logica di progetto, molto più operativamente, qui ed ora come cambierà la nostra organizzazione, come cambieranno i modi di dialogo con i pubblici e, su tutto, anche la nostra stessa missione museale dovrà essere ripensata ai sensi di questi potenziali cambiamenti globali? Il progetto Tracciamo la rotta è davvero un’idea geniale per aiutarci a leggere questi argomenti che sono globali nel loro dispiegarsi sulla funzione museale ma locali e specifici in quanto necessari ai percorsi di evoluzione e di adattamento delle pratiche dei nostri specifici luoghi della cultura. ICOM si rivela essere il più brillante luogo di crescita e scambio culturale tra i musei, a livello nazionale e internazionale, e la partecipazione che genera si dimostra essere il miglior strumento di cui possiamo disporre per condividere ed evolvere le nostre sfide di futuro. Come Muse siamo orgogliosissimi, focalizzati e partecipi di questo percorso di crescita per un ruolo sempre più rilevante e inclusivo della nostra funzione museale. Assieme.

Michele Lanzinger, Direttore del MUSE – Museo delle Scienze (Trento)

 

Tracciamo la rotta è per noi l’opportunità per dare un senso e un orientamento futuro all’esperienza che il trauma del Covid ci ha chiamati a vivere mettendo in gioco, non senza difficoltà, prassi, strategie e lessici nuovi per mantenere  vivo il museo e la relazione con il suo pubblico.  Di recente, il Salinas aveva già sperimentato, in occasione dei lunghi lavori di restauro, la condizione di chiusura. Facendo tesoro di questa esperienza, fin dai primi giorni del lockdown, abbiamo concepito il progetto “Casa Salinas” uno spazio sicuro e familiare di narrazioni in cui abbiamo ospitato con le nostre voci e i nostri volti la community. Ma lo sguardo è stato proiettato oltre la pandemia, con l’obiettivo di trasferire quest’idea di accoglienza e attenzione verso le persone anche a museo aperto.  La sfida che abbiamo di fronte si giocherà sulla capacità di far interagire il museo reale con l’esperienza museale in ambito digitale, lasciando che i diversi linguaggi, mezzi e pratiche si contaminino e si arricchiscano  a vicenda.

Caterina Greco, Direttrice del Museo Archelogico Antonino Salinas (Palermo)

 

Diciamo da tempo che i musei sono luoghi dove ciascuno di noi può trovare ciò di cui ha bisogno: ispirazione, consolazione, coinvolgimento, partecipazione. Luoghi dove il dialogo con gli oggetti esposti, personale o collettivo che sia, ci stimola a ragionare su noi stessi e il nostro tempo, e a esprimere la nostra voce. Diciamo che proprio per questo nei musei ci sentiamo a nostro agio al punto da chiamarli ‘casa’. Finora tutto ciò era più esperimento che pratica diffusa. La pandemia, però, ha quasi costretto tutti i musei ad avvicinarsi ai cittadini, a chiedersi di cosa avessero bisogno, come poterli aiutare in un momento difficile. E li ha costretti a farlo a distanza, grazie al digitale. La pandemia ha dunque accelerato e reso urgente un processo già in atto, e indietro non si torna: oggi tutti noi ‘viviamo’ i musei anche prima e dopo, o indipendentemente dalla visita. Sappiamo di potervi trovare domande, stimoli, risposte. E i musei devono continuare a rispondere alle nostre aspettative, e individuare i modi migliori per essere al servizio e a fianco di noi cittadini sia nel mondo fisico che in quello digitale. Ecco perché la proposta di ICOM Italia è importante: invita i musei a far tesoro di quest’anno difficile guardando al futuro, e a farlo usando uno strumento empatico come il podcast. Chiede insomma ai musei – e noi di Archeostorie non potremmo essere più d’accordo – di ascoltare e rivelare innanzitutto la propria voce.

Cinzia Dal Maso, Direttrice di Archeostorie

 

A chi operi nel mondo della cultura in questi tempi complessi è richiesto un altro salto di paradigma. Nei mesi del lockdown musei, biblioteche, centri culturali sono corsi ai ripari, cercando una risposta online, in primis con la produzione di contenuti digital-first. La cultura ha trovato la sua nuova “forma” nel broadcast digitali e nelle dirette sui social? No, non confondiamo lo streaming in una strategia quando è tattica pur dignitosissima. È illusorio pensare che il digitale sia una scorciatoia per andare da A a B. Il digitale è LA strada. Servono infrastrutture di qualità per costruirla, tanto quanto progettisti capaci di scegliere cosa collegare, come e perché. Questo è un buon momento per confrontarsi prima di costruirla, il progetto di ICOM va in questa direzione e per questo aderiamo con piacere.

Maria Grazia Mattei, Fondatore e Presidente di MEET

 

Che la pandemia, nella sua drammaticità, possa essere anche un’opportunità lo hanno detto in tanti. E c’è del vero. Questo tempo è un’opportunità e un’occasione per ripensare, tra le altre cose, attività e modalità di porsi nei confronti dei pubblici, siano essi visitatori, spettatori o lettori come nel nostro caso. Ma è anche una sfida a comprendere che i cambiamenti possono essere indotti e non subiti, che le cose fisse e immutabili sono ormai sempre meno e che ognuno di noi può scoprirsi ‘pioniere’ nel tracciare rotte ed esperienze innovative. L’idea che ICOM Italia ha messo a punto – coinvolgendo con entusiasmo contagioso un gruppo variegato di partner – ha proprio il valore di aiutarci a mettere a fuoco un percorso per capitalizzare tutto quello che ciascuno di noi ha pensato, sperimentato, accantonato, ripreso, cestinato e valorizzato in questi mesi di ‘avanguardia’ professionale e sociale. Siamo certi che Tracciare la rotta! aiuterà molti a conservare la parte migliore di questo triste tempo.

La redazione, AgCult