3 dicembre, 09:30 -13:30
Palazzo delle Esposizioni, Roma
(ingresso da Via Milano 9/A)
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- Comunicare la sostenibilità
Paola Dubini | Università Bocconi, Professoressa di management, ASVIS, Coordinatrice del gruppo cultura per lo sviluppo sostenibile - La Corporate Social Responsibility: come le aziende valutano la collaborazione con il settore culturale e i musei
Rossella Sobrero | Koinètica, Presidente - Impatto sociale dei musei
Margherita Sani | NEMO – Network of European Museum Organisations, Project coordinator - Museum Change Lives and Social Impact
Dianna Djokey | Museum Association Trustee UK, Learning Programme Manage - The MOI impact framework: how to make your organisation stronger in impact
Pirjo Hamari | MOI! Museums of Impact project, Coordinator – Finnish Heritage Agency - Misurare per decidere: il processo decisionale del museo, tra programmazione strategica e rapporti annuali di attività
Ludovico Solima | Università della Campania Luigi Vanvitelli, Professore ordinario di Management delle imprese culturali presso il Dipartimento di Economia - Valutazione d’impatto e report integrato: il Museo Egizio ed il suo percorso di rendicontazione partecipata
Samanta Isaia | Museo Egizio, Direttore gestionale - Bilancio di missione e piano strategico, la ricorsività tra rendicontazione e progetto
Michele Lanzinger | MUSE, Direttore – ICOM Italia, Comitato di presidenza
In occasione dell’Assemblea nazionale dei soci che il 3 dicembre 2022 ha richiamato a Roma un folto numero di direttori e professionisti museali, ICOM Italia ha promosso un convegno di approfondimento e di confronto nazionale e internazionale dedicato alla valutazione d’impatto e alla rendicontazione sociale delle attività del museo con il titolo di “Misurare per migliorare: la valutazione d’impatto e il bilancio di sostenibilità come strumenti di comunicazione e di gestione integrata”.
Si è pensato a questo argomento in considerazione dell’ampliarsi della visione strategica e delle funzioni attribuite e accolte dai musei, ora sempre più orientati a confrontarsi con obiettivi di accessibilità, inclusione, sostenibilità, così come emerge anche dalla nuova definizione di museo approvata da ICOM nella sua Conferenza generale di Praga nell’estate 2022.
Questo rinnovato impegno sollecita la ricerca di nuovi strumenti, di linguaggi e approcci atti a garantire equità e rispetto della diversità sociale e culturale delle comunità ai quali i musei si rivolgono, così come l’attivazione di nuovi modi di operare che comprendono anche la co-creazione con gli utenti di progetti e di iniziative caratterizzate da diversificate modalità di partecipazione.
Assumono importanza, inoltre le relazioni con le diverse organizzazioni che parallelamente e talvolta assieme ai musei operano sul territorio con simili finalità, come il caso di tutto il terzo settore e dei soggetti privati interessati a partecipare operativamente e materialmente alle iniziative socio-culturali dei musei avendo adottato i principi della Responsabilità sociale d’impresa.
Questo insieme di attività richiama alla necessità di individuare metodi di misurazione che permettano di valutare l’impatto, vale a dire, i risultati in termini di servizi prestati ed utilizzati dai diversi soggetti destinatari, le relazioni a livello territoriale con diversi partner di progetto, la risposta dei pubblici, delle comunità, dei territori. Nel nostro caso, l’impatto è basato sulla comprensione dell’ambiente e del contesto nel quale il museo agisce, e sull’operare scelte informate circa gli ambiti sui quali il museo intende operare ed esercitare la sua rilevanza. A ben vedere, gli obiettivi di impatto costituiscono il nucleo progettuale sul quale il museo riconosce la sua missione e individua i destinatari del proprio operare. Non solo. È necessario che gli obiettivi e i risultati in termini di impatto siano comunicati ai diversi portatori di interesse, i cosiddetti stakeholder, allo scopo di qualificare l’azione del museo con una rigorosa azione di rendicontazione. Infine, la valutazione dei risultati di una programmazione basata sul perseguimento di obiettivi di impatto contribuisce a dare consistenza a una strategia di programmazione circolare che aiuta l’organizzazione museale a meglio definire o ri-definire il proprio lavoro.
Si tratta quindi di andare oltre la misurazione quantitativa del numero di visitatori e di entrare nel merito del difficile compito di misurare il proprio impatto, vale a dire di valutare quanto queste iniziative davvero facciano la differenza in termini di promozione culturale e sociale delle comunità alle quali il museo si rivolge.
Il convegno – realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura – è in due parti: la prima con relazioni a carattere generale che esplicitano le motivazioni etiche, politiche, giuridiche, predisponenti la realizzazione di documenti di rendicontazione non solo economico gestionale; la seconda presenta alcuni casi di bilancio sociale, di sostenibilità, di missione, già sperimentati in musei come il Museo archeologico nazionale di Napoli, Muse di Trento e il Museo Egizio di Torino.
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